26 febbraio 2010

Michael Jordan

Il giovane Michael frequenta la Emsley A. Laney High School, ma è un ragazzo molto timido; Impegna tutte le sue energie nello sport per cercare di emergere, praticando numerose attività: pallacanestro, baseball, football americano, golf, nuoto e altri, insieme ai fratelli. Micheal non eccelle nello studio, che non lo interessa più di tanto, ma comincia a farsi notare negli sport, brillando soprattutto nel football americano (come quarterback) e nel baseball (come lanciatore). Anche nel basket il ragazzo se la cava, ma viene escluso dalla squadra di basket della sua scuola, la Laney High School, dato che alle selezioni l'allenatore non lo ritiene abbastanza dotato. Nel frattempo, all'età di 15 anni, per la prima volta riesce a schiacciare nel corso di una partita di street basket. Era alto 1 metro e 80. Finalmente il talento emerge, assieme alla sua crescita fisica (più di 10 cm in un anno)

: alle selezioni questa volta viene subito scelto, e già nelle prime partite giocate si conquista la fama di dunker ("schiacciatore" in slang), grazie alle stupende schiacciate che è in grado di fare, ben al di sopra della media dei suoi coetanei. Nel frattempo, però, prima di dedicarsi al mondo della pallacanestro professionistica, partecipa durante l'estate ai Giochi olimpici estivi di Los Angeles 1984, nella nazionale statunitense guidata da Bobby Knight, vincendo il suo primo oro olimpico. Fino al 1988, gli USA, infatti, portarono alle Olimpiadi una formazione composta solo di giocatori universitari, e non di atleti professionisti. Difatti non venne convocato per i Giochi Olimpici di Seoul 1988, in quanto ormai professionista.

Jordan viene scelto dai Chicago Bulls come terza scelta assoluta nel primo giro del draft NBA , al momento del suo arrivo, la squadra dei Bulls è una delle peggiori della NBA, avendo disputato diverse stagioni letteralmente disastrose, e fra quelle con meno spettatori, tanto da aver valutato l'opportunità di spostarsi da Chicago per cercare maggiore pubblico. Sarà proprio intorno a Michael Jordan che si formerà, a poco a poco, una nuova squadra, che arriverà poi a essere la dinastia che ha dominato la lega statunitense negli anni novanta.

La sua non eccezionale altezza (1,98 m, o 6'6") risultava largamente compensata da una velocità d'esecuzione e una potenza atletica fuori dal comune, che lo rendevano una minaccia versatile sul parquet di gioco, capace di giocare sia come playmaker che come ala piccola, oltre alla sua posizione tipica di guardia tiratrice.

Il suo esordio in campionato avviene contro i Washington Bullets

In quella partita mette a segno ben 16 punti e porta Chicago alla prima di tante vittorie che si susseguiranno negli anni a venire. Il talento e gli sforzi di Jordan vengono premiati con la convocazione per la partita delle stelle nel mese di febbraio, l'NBA All-Star Game, e dopo pochi mesi viene premiato come matricola dell'anno.

La seconda stagione con i Bulls, però, non la inizia nemmeno: il 25 ottobre 1985 si infortuna alla caviglia durante una partita di preseason contro i Golden State Warriors. Per Jordan sono cinque mesi di stop.

Il 14 marzo 1986 rientra sul parquet con 18 partite di regular season ancora da disputare volendo dimostrare le sue capacità ancora una volta e con un finale di stagione regolare fantastico trascina i Bulls ai play-off.

Purtroppo il padre di Jordan, James, venne assassinato nel 1993. Di ritorno dal funerale di un amico, decise di fermarsi sul bordo di una autostrada interstatale nella Carolina del Nord per riposarsi un po'. Mentre stava dormendo, due criminali locali si fermarono, lo uccisero e rubarono la sua Lexus, che gli era stata regalata proprio da Michael. Gli autori del fatto furono rapidamente rintracciati poiché avevano effettuato alcune chiamate con il telefono cellulare della vittima.

Il 6 ottobre 1993, in una conferenza stampa sovraffollata di giornalisti, Michael comunica alla Lega e al mondo la sofferta decisione di lasciare la pallacanestro. Le sue parole sono: "Ho perso ogni motivazione. Nel gioco del basket non ho più nulla da dimostrare: è il momento migliore per me per smettere. Ho vinto tutto quello che si poteva vincere. Tornare? Forse, ma ora penso alla famiglia.".

E così interruppe non definitivamente la sua cariera sportiva.

1 commento:

  1. Interessante. Non conoscevo la biografia di Jordan. Filo, se prendi dei testi da internet, devi fare attenzione ai link. In questo post, hai copiato pure quelli, che però hanno perso il riferimento...

    RispondiElimina